di FRANCESCO GALLINA
Per la consueta rubrica di #busillisblog abbiamo scelto Corno Inglese, la seconda poesia di Movimenti, la prima sezione che compone Ossi di seppia, e che precedentemente era uscita nella raccolta Accordi sulla rivista "Primo Tempo", nel 1922. Di quel piccolo canzoniere, Corno inglese è l'unica sopravvissuta, e ci attesta l'amore di Montale per la musica e, più in particolare, per gli strumenti orchestrali: d'altronde, Montale intraprende in età giovanile lo studio del canto lirico e sarà attivo critico musicale durante tutta la sua esistenza.
Non a caso, fra le altre poesie disperse annoveriamo Violini, Violoncelli, Flauti-Fagotto, Oboe, Ottoni.
Non a caso, fra le altre poesie disperse annoveriamo Violini, Violoncelli, Flauti-Fagotto, Oboe, Ottoni.
CORNO INGLESE
da OSSI DI SEPPIA (1920-1927)
DI EUGENIO MONTALE
Il vento che stasera suona
attento
- ricorda un forte scotere di lame
-
gli strumenti dei fitti alberi e
spazza
l'orizzonte di rame
dove strisce di luce si
protendono
come aquiloni al cielo che
rimbomba
(Nuvole in viaggio, chiari
reami di lassù! D'alti Eldoradi
malchiuse porte!)
e il mare che scaglia a scaglia,
livido, muta colore
lancia a terra una tromba
di schiume intorte;
il vento che nasce e muore
nell'ora che lenta s'annera
suonasse te pure stasera
scordato strumento,
cuore.
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