di FRANCESCO GALLINA
Non c'è dubbio che Angelica Liddell voglia creare scalpore attorno al proprio modo di fare teatro. Lo attesterebbero le modalità della sua contestatissima Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi che però, a onor del vero, è stata contestata prima ancora di essere vista, sulla sola base della morale (cioè fuffa).
Non so molto della Liddell, ma so come nel mondo dello spettacolo basti davvero poco per alzare sudici e irritanti polveroni. Basta sbattere sul palco qualche nudo; se poi ci si aggiunge sangue umano prelevato in diretta e masturbazioni con crocefisso, il botteghino è salvo. D'altronde, i curiosi ci sono sempre e il secolo XXI s'aggrappa volentieri all'osceno. Che poi, però, non si capisce se è osceno - categoria nobile - o mediocre - categoria infima e infida -. Ci sarà da riflettere su questo, al massimo.
Anche l'opera lirica e melodrammatica non è esente dal morbo e, quest'estate, si è deciso di mettere in scena a Taormina una Traviata con la soprano Dikanovich completamente nuda. Come se vedere un nudo fosse qualcosa di trascendentale. Io avevo persino proposto un direttore d'orchestra nudo: m'immaginavo Baremboim, e morivo dal ridere.
Non posso giudicare lo spettacolo della Liddell sulla sola base di questi elementi, che sono gli stessi proposti da una certa Chiesa esibizionista e sconsiderata: è notizia di giugno una donna indemoniata che si scatena in trance davanti alla Sacra Sindone. Il diavolo, sostiene, le fa compiere cose contro la sua volontà. Dovrei crederle?
Pongo, allora, solo alcuni dubbi, compito precipuo di Busillis.
Potrebbe darsi che lo spettacolo della Liddell valga qualcosa: non sta ai politici o ai preti deciderlo, ma ai critici di teatro. A chi sa poco di teatro classico, ricordo che i greci erano dei grandi malati di mente fino al porcellismo più acuto. Edipo scopa la madre, Fedra vorrebbe copulare col figliastro, Medea ed Ercole fanno fuori i loro figli, le Baccanti fanno di Orfeo un sanguinolento spezzatino, Atreo offre da mangiare al fratello Tieste le succulenti membra dei suoi figli - un po' come la Linina di Lucarelli e il suo squisito e strano ragù con cui condire la pasta. A questo punto, masturbarsi col crocifisso non sarebbe niente di straordinario o, almeno, niente di cui scandalizzarsi così tanto. Anzi, la Liddell propone la masturbazione col crocifisso come correlativo oggettivo di un'aspirazione a ricongiungersi all'uomo ideale. Lo fanno tutte le ragazzine in cerca del principe azzurro, che più ideale di lui non c'è manco Dio. E ve lo dice un cristiano (che vede le cose, però, laicamente).
Ma il grande, enorme dubbio è: nel mondo dello spettacolo, non ci sarebbe da scandalizzarsi per altro?
Ad esempio? La crisi dell'Arena di Verona: crisi d'idee, non tanto economica. Vedere Paolo Bonolis in uno dei templi della Callas, beh, fa arricciare i peli.
Oppure, veder cantare opere verdiane da tenori rossiniani. O persino stonati.
Vedere che il pubblico si eccita in frotta davanti ad Allevi o Einaudi (ma non toccatemi Bollani).
Dovrebbe scandalizzare di più un nudo o la non-recitazione di Garko, Arcuri, Falco, Bellucci (a proposito: http://busillisblog.blogspot.it/2015/07/james-bond-e-il-mistero-della-fede.html)? E le fiction RAI, politicamente corrette ma non corrette né storicamente né filologicamente quando si tratta di portare in TV storie vere. Un esempio su tutti: affidare il ruolo della divina Fallaci alla Puccini, ex Elisa di Rivombrosa. Un po' come sentir chiamare "Colosseo" il Colosseo ne Il gladiatore, quando sarà chiamato così solo a partire dal secolo XI.
Dobbiamo scandalizzarci di una masturbazione o, semmai, delle case di produzioni cinematografiche che dedicano un documentario su Fabrizio Corona e regalano ruoli e film a youtubers del tutto incapaci di recitare? Penso a Fuga di cervelli o al prossimo Game of Therapy che, già dal trailer, lascia presagire una catastrofe. Eppure, a loro è permesso, a me no. Loro smuovono milioni di visualizzazioni offrendo spesso il nulla travestito di comico, io no.
Una cosa, in tutto questo, è chiara. Nudo e mediocre, se voglio conquistare questo mondo, dovrò essere nudo e mediocre.
Tremate, gente, tremate.
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