di FRANCESCO GALLINA
Sono prigioni, la città e la periferia operaia di Milano raccontate attraverso le poetiche pennellate plumbee di Elio Pagliarani, nel suo capolavoro in versi La ragazza Carla.
Per la consueta rubrica del sabato di #busillisblog, abbiamo deciso di associargli un'opera del milanese contemporaneo Tom Porta, che distorce e distrugge i luoghi di massa - o, meglio, nonluoghi - inglobandoli in atmosfere violentemente distopiche.
SONO MOMENTI BELLI: c'è silenzio
da La Ragazza Carla (1960) di ELIO PAGLIARANI
Tom Porta, Nube purpurea. Milano, Stazione Centrale (2007) |
Sono
momenti belli: c'è silenzio
e
il ritmo d'un polmone, se guardi dai cristalli
quella
gente che marcia al suo lavoro
diritta
interessata necessaria
che
ha tanto fiato caldo nella bocca
quando
dice buongiorno
è
questa che decide
e
son dei loro
non
c'è altro da dire.
E
questo cielo contemporaneo
in
alto, tira su la schiena, in alto ma non tanto
questo
cielo colore di lamiera
sulla
piazza a Sesto a Cinisello alla Bovisa
sopra
tutti i tranvieri ai capolinea
non
prolunga all'infinito
i
fianchi le guglie i grattacieli i capannoni Pirelli
coperti
di lamiera?
È
nostro questo cielo d'acciaio che non finge
Eden
e non concede smarrimenti,
è
nostro ed è morale il cielo
che
non promette scampo dalla terra,
proprio
perché sulla terra non c'è
scampo
da noi nella vita.
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